Descrizione
in precarie condizioni, legatura morbida editoriale con aloni e macchie diffuse ai piatti e al dorso, piatto anteriore con firma di possesso, dorso con piccoli strappi riparati e abrasioni, tagli irregolari bruniti con fioriture diffuse, antiporta con firma e timbro di catalogazione, frontespizio con firma e timbro, legatura allentata, fioritura alle pagine interne che non impediscono la lettura, da pagina XXV a pag XL su carta verdina, numero pagine XL+ 213 dimensioni centimetri 19 x 13
Libro facente parte della biblioteca privata Abela discendenti del patrizio Giuseppe Abela che con il fratello Gaetano Abela ed a Daniele Caporosso, a Bartolomeo Sestini furono i fondatori della carboneria a Siracusa (1817). Con loro interagiva la massoneria che aveva sede in casa del cavaliere Vincenzo Oddo Alla Turba (v. Roma). Da loro partì la miccia, racconta Oreste Reale, che fece scoppiare i moti del 1820 che costrinsero il Borbone a concedere la costituzione. I fratelli Abela intanto, che erano stati scoperti, imprigionati e torturati, riacquistarono la libertà. Gaetano Abela fu nominato generale e incaricato di propagandare nella Sicilia orientale il programma del governo siciliano. Ma nel 1824 Gaetano e Giuseppe Abela vennero di nuovo arrestati e condannati dalla polizia borbonica, e nel 1826 Gaetano fu fucilato a Palermo
Autore D. Niccodemi
Casa Editrice Treves
Edizione nono migliaio
1922
precarie