Descrizione
cdv albumina Conte Luigi Carpegna D’Alessandri 1861
n buono stato magine superiore rifilato
La contea di Carpegna, feudo imperiale, era un territorio di confine situato nella regione storica del Montefeltro, tra lo Stato Pontificio e il Granducato di Toscana, e fu governata fino al 1819 dall’omonima nobile famiglia.
Nel 1860 il Granducato di Toscana cessava di esistere, abbattuto dalle insurrezioni di tutte le città Toscane. Qualche mese più tardi, l’Esercito Piemontese invadeva Romagna e Marche ponendo fine anche al dominio pontificio.
Nel frattempo Gaspare moriva (1828), senza lasciare alcun figlio in vita. Dei suoi tre maschi, infatti, Luigi e Pietro morirono sotto le mura di Mantova combattendo su opposti fronti: uno con gli Austriaci, l’altro con i Francesi. Il primogenito, Filippo, morì dodici anni prima del padre, mentre era Dragone nell’esercito pontificio.
Filippo, tuttavia, lasciava un figlio: Luigi.
Al Conte Gaspare successe quindi il nipote, il quale, a soli 21 anni, sposò la contessa Amalia Lozano Argoli che morì però giovanissima. Luigi sposò quindi Ludmilla Holynska, una nobile polacca.
Nel 1851, il Conte Luigi riacquistò tutti beni dei Carpegna che erano stati ceduti alla chiesa nel 1819.
Quando l’Arcivescovo di Ravenna, il Cardinale Chiarissimo Falconieri, ultimo discendente di quella nobile famiglia fiorentina, morì, lasciò in eredità al Conte Luigi il suo intero patrimonio e il titolo principesco dei Falconieri: Luigi assunse il nome di Principe Orazio di Carpegna-Falconieri.
Nel 1877 il Principe Orazio operò la divisione dei beni di famiglia tra i suoi tre figli: Guido, Filippo e Maria, i quali ereditarono il Castello e la tenuta di Torre in Pietra nell’Agro Romano, quella della Marcigliana, vicino alla prima, il Palazzo Falconieri in Via Giulia a Roma, il Palazzo dei Principi a Carpegna, il Palazzo Carpegna presso Palazzo Madama e Villa Carpegna a Roma ed altre varie case a Roma, Viterbo e Senigallia.
1861
Buone condizioni